Parliamo di Ozono...
Firenze - 13 maggio 2020 - Alessandro Borri, grazie al supporto e alla consulenza specialistica dell'ing. Marcello Greco (R&D specialist in vari settori tecnologici)
Sono innegabili le capacità ossidanti antivirali e antibatteriche dell’ozono; ma per essere efficace esso richiede si operi entro un preciso range di concentrazione (ppm in atmosfera), da settare in relazione allo specifico infestante (muffa, batterio, virus), nonché di mantenere questa concentrazione per il tempo opportuno.
Relativamente al trattamento contro il Covid-19, mancando entrambi questi parametri, non si può fornire alcuna certezza e garanzia in merito alla sua efficacia (come del resto già confermato da ISS, Dir.ne Sanità del Ministero dell’Interno, OMS).
Inoltre, molti generatori che stanno circolando sul mercato, il cui controllo è basato esclusivamente su un timer, sono oggettivamente inadeguati; non possono garantire alcun controllo sulla concentrazione del gas e il corretto mantenimento di questi livelli di concentrazione per il tempo necessario.
Oltremodo, questo limite è evidente in ambienti soggetti a moti di convezione e miscelazione dei gas (aria e ozono), essendo l’ozono più pesante del 50% rispetto all’aria, e variando cosi continuamente le percentuali per metro cubo.
Ribadiamo la nostra convinzione che l’ozono sia una tecnologia di trattamento seria e consolidata; ma i test di efficacia vengono effettuati in piccoli box biologici, nei quali mantenere adeguati livelli di concentrazione del gas e omogeneità della concentrazione in ppm è facile. Quando applichiamo lo stesso trattamento ad aree di grandi dimensioni, peraltro ricche di inquinanti, quali polveri e nanopolveri che si combinano con l'ozono, si presentano gradienti termici diversi nei vari punti dell’ambiente, che creano movimenti vorticosi e convettivi, rimescolando continuamente aria e gas con concentrazioni quindi disomogenee e non definibili nei vari punti. Anche volendo fare una verifica manuale, i movimenti prodotti nell'aria, mescolando i gas, renderebbero oggettivamente inaffidabile la lettura.
Inoltre, si leggono spesso affermazioni quantomeno paradossali, ad esempio: “l'ozono in aria, a 20°C decade in tre giorni ma, dati gli inquinanti presenti, questi favoriscono il dimezzamento in 40 minuti”. Ovviamente, questo vale anche per l'ozono prodotto che, combinandosi, lascia in realtà ben poco ozono "utile" per sanificare. L’ing. Marcello Greco, che si occupa di R&D (Ricerca e Sviluppo) in vari settori tecnologici afferma che “da test effettuati con macchine da 10 g/h, in ambienti mediamente inquinati da 20 mq, non si arriva arrivo neppure ad un picco di 1-1,2 ppm agli estremi mentre, per questo virus, molti considerano una concentrazione minima di 5-6 ppm; il tutto da impostarsi con il solo ausilio del “magico timer”.
Insomma, anche qualora esistessero le risultanze di ricerche scientifiche su Covid-19 (e non esistono) e i relativi parametri di trattamento (concentrazione in ppm e tempi di contatto), sarebbe più "un atto di fede" il ritenere di aver “sanificato” con tali dispositivi giocattolo (tra l’altro, la sanificazione può essere effettuata soltanto da aziende in possesso di specifici requisiti, a partire dal codice ATECO per arrivare alla presenza in azienda di un responsabile laureato in chimica o ingegneria chimica).
Su molti annunci pubblicitari apparsi nelle ultime settimane sui vari social network e siti internet, si leggono promesse e si decantano caratteristiche e livelli di efficacia oggettivamente ridicoli; ad esempio, generatori da 10 grammi/ora adatti a sanificare ambienti fino a 200 mq, quando, già appena generato, l’ozono si combina subito con polveri, polline e nanopolveri presenti nell'aria e i calcoli sulle concentrazioni ottenute sono pura utopia, perché di ozono utile ne resta ben poco. E ciò in aggiunta ad ulteriori considerazioni, quali la temperatura e umidità di esercizio, sia per i principi di espansione dei gas col calore che per la vulnerabilità dei virus in determinate condizioni di umidità. Ma si pensa davvero di aprire il manuale d’istruzioni, premere il tasto on, girare il timer e aver risolto magicamente il problema?
False promesse di maghi e apprendisti stregoni di cui le persone, purtroppo, tendono a fidarsi; commercianti improvvisati che, in realtà, non nulla sanno in merito a quali concentrazioni siano ottenibili, ai livelli di concentrazione presenti nei vari punti del locale e ai tempi di permanenza di queste concentrazioni ad adeguati livelli. Alcuni poi adottano il principio "melius abundare quam deficere" creando ozono a iosa, quando la letteratura scientifica afferma chiaramente che le concentrazioni non possono essere più basse delle dovute, perché non efficaci, né tantomeno più alte, poiché potrebbero rivelarsi addirittura deleterie per i materiali e gli esseri viventi.
Inoltre, attrezzature reperite alla fonte a pochi dollari, quasi sempre realizzate nell’estremo oriente, e rivendute a 5-10 volte tanto, non sono quasi mai dotate di alcun tipo di filtro ed essiccatore di umidità; in mancanza di questi dispositivi si producono ossidi di azoto ed acido nitrico (tossici), quali sottoprodotti dovuti all'effetto corona utilizzato per produrre ozono in presenza di aria umida (cioè non essiccata con punto di rugiada inferiore ai -50°C).
Nè tantomeno sono dotate di un catalizzatore di azoto per agevolare il decadimento dell’ozono, certi del fatto che - e non si capisce in base a quali risultanze oggettive - l'ozono decada dopo mezz'ora, tornando ossigeno. Questo in realtà dipende dalla temperatura e dai contaminanti presenti nell'aria dei locali; già a 20°C in realtà ci potrebbero volere fino a tre giorni e più ancora al decrescere delle temperature.
Insomma, un mercato che fa gola a tanti operatori senza scrupoli, che lo stanno “inquinando”con generatori ridicoli, spesso marcati "made in italy", ma nemmeno dotati di manuale operativo in lingua italiana, quando invece sono gli stessi venduti da aziende cinesi su Alibaba per 40-50 $.
È molto triste e irritante che si faccia leva sulle paure e sul bisogno di sicurezza delle persone, in un contesto così critico quale quello che stiamo vivendo, per meri fini di lucro.
ndr: ringraziamo l’ing. Marcello Greco per il preziosissimo supporto e gli spunti tecnici specialistici forniti alla redazione di questo articolo